"25 aprile 2013: difficile festeggiare, oggi che sentiamo, dentro di noi,
la consapevolezza di averla tradita quella giornata del nostro
riscatto. Comunque andranno a finire le cose, chiunque saranno i
ministri di questo governo, rimane il fatto che una parte, quella che
credevamo essere anche la nostra o almeno lo era di tanti italiani, oggi
è al governo con italiani avvezzi a irridere la Liberazione (volevano
addirittura abolirla come festa di tutti gli italiani o cambiarle il
nome), a sostenere che Mussolini e il fascismo non furono poi così male,
a stravolgere la nostra Costituzione inseguendo una Repubblica
presidenziale che non è la nostra. Scompariranno dal sacro testo le
firme di De Nicola, Terracini e De Gasperi, sostituite da quelle di
chissà chi, magari di Gaetano Quagliarello e Silvio Berlusconi.
Questa è la posta in gioco.
Questo vuole il Pdl vincitore non delle elezioni, ma del dopo elezioni, e
verso questo risultato siamo incamminati, dopo l’orrenda prova che ha
dato il Parlamento di non essere in grado di eleggere un Capo dello
Stato. A dir la verità si è deciso molto in fretta che nessun altri
sarebbe stato eletto se non Giorgio Napolitano.
Oggi è amaro ripensare a tutto questo, a una politica e a dei partiti
incapaci di governare e di lavorare con dignità e onore per il bene
degli italiani.
Oggi è dunque difficile festeggiare: ci sentiamo tutti un po’ complici
del tradimento, anche chi si è opposto in questi anni; anche noi che non
abbiamo saputo evitare il ritorno di Berlusconi.
Ripenso a Ennio Flaiano e a quello che scrisse alla figlia appena nata
il 25 luglio del ’43: “Un giorno tu ti sorprenderai quando ti
racconteranno quello che si è sofferto in ventun anni di miseria morale.
Non vorrai crederci e forse ci rimproverai dicendo: perché non l’avete
cacciato prima?… non sappiamo quel che l’avvenire ci riserva. Ma una
cosa è certa: che Dio s’è svegliato. Il piffero di Manet suona per te e
per noi la dolce canzoncina della Libertà. Suonala in eterno, Piffero!”.
E mi viene da piangere".
Sandra Bonsanti, Presidente Associazione Libertà e Giustizia
Nessun commento:
Posta un commento